“Ascoltare senza pregiudizi o distrazioni
è il più grande dono che puoi fare a un’altra persona.” – D.Waitley
L’ascolto efficace è parte di un processo che richiede tecnica, impegno e capacità. Come in ogni disciplina pratica, il nostro impegno potrebbe non garantirci sempre i risultati attesi. Altre volte riusciamo nel nostro intento ma non capiamo come ci siamo riusciti. Come possiamo fornire un ascolto efficace? Come possiamo capire se il nostro impegno è nella giusta direzione?
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Non credo esista una formula universale ma possiamo comunque definire alcuni suggerimenti per l’ascolto efficace. Alcuni principi da seguire, una sorta di decalogo (+1) utili a ogni tipo di ascoltatore.
Gli 11 must dell’ascolto efficace vuol essere la versione del “Galateo dell’ascolto”: come offrire una comunicazione autentica e appagante a tutte le persone coinvolte. Tutti i principi sono fondamentali e il primo in particolare è indispensabile: senza di questo non si innesca la scintilla dell’ascolto vero.
Provate ad applicarli oggi stesso, chi vi parlerà riceverà un grande dono e ve ne sarà grato!
- Chi ascolta deve desiderare di farlo
La predisposizione all’ascolto richiede l’autentica volontà di dedicarsi all’altro. Il desiderio, come già detto, è fondamentale. Senza il desiderio non c’è reale ascolto, saremo facilmente distratti e limiteremo l’accoglienza dell’altro. In mancanza della nostra volontà, della sincera intenzione di metterci a disposizione, non siamo nella condizione favorevole per ascoltare efficacemente.
- Chi ascolta sa tacere (e attendere)
Tacere è indispensabile per tenere liberi tutti nostri i canali di comunicazione. E’ importante quindi ascoltare quello che ci viene detto senza voler anticipare, sovrapporsi o interrompere. Solo dopo aver ricevuto completamente il concetto espresso è possibile inserirsi nella comunicazione, al fine di chiarire e confermare con qualche domanda. Per questo motivo dobbiamo essere capaci di attendere e di conseguenza comprendere quando intervenire.
- Bisogna saper ascoltare
L’Ascoltatore usa delle tecniche e rispetta dei principi per rendere efficace l’ascolto. Servono per concentrarsi e creare la corretta connessione con l’interlocutore che ci consentirà di ricevere pienamente i contenuti trasmessi. Se non le usiamo, rischiamo di non ricevere tutto il messaggio in quello specifico contesto. Saper ascoltare consapevolmente consente di migliorare la comunicazione per tutte le persone coinvolte.
- Creare il contesto ideale
L’ambiente e il contesto sono importanti. L’ambiente che ci circonda può condizionare la comunicazione sia nel bene che nel male. Dobbiamo scegliere il luogo e il momento ideali. Se le condizioni non sono adatte, suggeriamo un altro luogo e spostiamoci. Lo stesso vale se comprendiamo che non è il momento ideale. Rimandiamo per garantire di avere tempo e attenzioni necessarie per ascoltare attivamente e senza distrazioni.
- Evitare distrazioni
Se non ci concentriamo sul nostro interlocutore non capiremo ciò che viene detto. Le distrazioni disturbano il processo di ascolto e inviano all’altro lo sgradevole messaggio che non siamo interessati. Di conseguenza il volume e la qualità della comunicazione ne risentiranno. Il luogo giusto ci può aiutare ma siamo noi a dover garantire la massima concentrazione.
- Favorire l’empatia
Occorre essere aperti e disponibili a ricevere la comunicazione della persona che ci sta parlando per poter entrare realmente in un contesto empatico. In questo modo siamo in grado di mantenere una posizione accogliente e quindi interessarci con autenticità. Con l’ascolto empatico dimostriamo accettazione e accoglienza, una condizione perfetta per mettere il nostro interlocutore in condizione di sentirsi realmente ascoltato.
- Dimostrare pazienza e flessibilità
Difficile comprendere le pause degli altri, difficile frenare la voglia di intervenire, di dire la nostra se l’altro si dimostra lungo. L’Ascoltatore è paziente e lascia che il suo interlocutore continui con i propri tempi e modi di esprimersi. Usiamo la pazienza e la flessibilità. Facciamo attenzione alla metrica comunicativa dell’altro. In pochi minuti sapremo attendere e comprendere qual è il nostro momento per intervenire.
- Evitare giudizi e preconcetti.
Se partiamo con il presupposto che un’idea (magari la nostra) sia meglio di un’altra, non diamo molto spazio all’ascolto degli altri. Abbiamo ovviamente anche noi le nostre idee e le nostre “verità” da condividere, ma domandiamoci: “sono veramente utili in questo momento al mio interlocutore?”. Meglio essere imparziali e non valutare ciò che viene raccontato in base ai preconcetti sulla persona o l’argomento. Potremmo sbagliarci!
- Ascoltare i messaggi non verbali
Gesti, espressioni facciali e movimenti degli occhi possono essere segnali importanti. Volume, velocità e tono della voce completano l’ascolto. Non ci limitiamo ad ascoltare con le nostre orecchie ma facciamolo anche con i nostri occhi. La nostra attività di ascoltatori ci impegna con tutti i sensi. Otterremo molte informazioni utili per comprendere interamente il messaggio che stiamo ricevendo. (Empatia e Comunicazione Non Verbale leggi QUI)
- Essere accogliente e dare feedback
L’Ascoltatore ha un ruolo attivo e deve saper restituire anche i feedback. Come sappiamo, questi possono essere verbali e non verbali. Sta a noi decidere come e quando dare un feedback. Chi parla riceve così le conferme che lo stiamo ascoltando con interesse e che comprendiamo il suo discorso. In questo modo inviamo segnali utili per garantire continuità al flusso comunicativo. L’interazione ne gioverà ottenendo un andamento più fluido ed efficace.
- Fare pratica
Per diventare un Ascoltatore efficace non basta conoscere regole e tecniche. Come in tutte le attività serve pratica e costanza. La pratica e l’attenzione a ciò che accade intorno a noi servirà per riconoscere le aree di miglioramento e ci permetterà di affinare le capacità necessarie per stabilire una comunicazione di piena soddisfazione.
Ti sono grato per avermi concesso il tuo tempo e ti ringrazio per aver letto il mio articolo.
Rielaborazione della tesi come Professional Coach alla ReaL Coaching & Ipnosi Academy
Marco Labate – Professional Coach
Contributor FireFly Social Media Project
Coaching-style Leadership Promoter
Agile enthusiast – Lifelong learner
H2H Ambassador
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