BUSINESS COACHING: LA SOLUZIONE PER I CAMBIAMENTI “FLUIDI”
Perché il Business Coaching è magico come approccio innovativo a problemi sempre più fluidi?
Sono passati alcuni giorni dall’aver partecipato ad una conferenza di AIDP e ICF sul il ruolo del Business Coaching in un momento di alta complessità come l’attuale e tra conferme e spunti, ne voglio condividere alcuni con voi interessati lettori.
Quindi come si pone il lavoratore oggi nei confronti dell’entità azienda? Cosa può il processo di Business Coaching? Share on XAl netto dell’accelerazione dovuta alla pandemia che ha anche evidenziato problemi endemici di alcune strutture, mi pare difficile rilevare nuovi “bisogni” da parte dei dipendenti, almeno a confronto agli ultimi 20 anni.
Il must è sempre uno per i dipendenti in azienda: NON SONO UN NUMERO, CONSIDERATEMI! Share on XDue tendenze più precise si sono affermate principalmente e sono: in primis una necessaria divisione tra lavoro e vita privata e in secundis quella di appartenenza, di avere senso in azienda. Non so voi ma sono anni che, esclusi i workaholic, sento persone che si lamentano delle telefonate alla domenica del Boss o di sentirsi minus habens in azienda.
E quindi dov’è il “busillis della questione”? Semplice, AMMETTERE GLI ERRORI!
Può anche essere che questo non sia il tuo approccio, ma se nella tua azienda i dipendenti si lamentano, non fare come nei 4/5 delle aziende le stesse cose, sbagliando management e leadership.
Qualcuno mi ha anche intelligentemente accennato ad un problema generazionale. Da Baby Boomer a generazione Z ne passano di valori e idee differenti. Un concetto che rafforza la potenza dell’approccio con processi di coaching al management, o anche di Mentoring e Reverse Mentoring.
Ma allora, in cosa sono carenti le principiali modalità di leadership tra le democratiche, direttive, lassez faire, ecc.? Share on XIn un centrale ed essenziale bisogno della persona: essere costruttore della propria vita. Ed in questo il processo di Business coaching è indicato e potenzia le sinergie tra le necessità aziendali, personali ed il riconoscimento del singolo nel tutto. (non vi preoccupate non entro in un pippotto filosofico, ma ci starebbe 😉)
Se ci si approccia alla Leadership totale, pensando “sei qui per fare il bene dell’azienda ad ogni costo”, si rischia di sbattere contro i muri. Share on XIl centro del cambiamento di visione è nel fatto che specificamente il processo di coaching si basa non solo sulla comunicazione efficiente, ma sulla partnership tra il Coach e chi riceve le sessioni (Coachee).
Questo approccio nelle relazioni di sviluppo personale, malgrado le roboanti dichiarazioni urlate ai quattro venti dalle aziende, nella pratica è rivoluzionario e innovativo in quanto mai applicato. Ne sono una dimostrazione i fatti.
Entrare in questo tipo di comunicazione implica una forte percezione del Coachee di essere finalmente ascoltato, di poter comprendere i propri punti di forza, consapevolizzare le proprie aree di miglioramento ecc., partendo da sé e dalla persona che può diventare e del significato che ha nell’organizzazione.
E sì, affermo che se pensiamo che si vivono i due terzi della propria vita a contatto con l’azienda, salvo eccezioni, è doveroso che in questo tempo si possa trovare la propria realizzazione per valori, talenti, competenze e desideri… se convergenti con il fine aziendale.
E se nel percorso il Coachee consapevolizza elementi per cui non si sente parte dell’azienda e se ne va? Share on XIn casi come questi come azienda è forse utile farsi questa domanda: una persona triste, scontenta, poco produttiva che è in azienda solo per prendere lo stipendio, è un affare? A voi l’ardua sentenza.
Quindi il Coaching la panacea di tutti i problemi che attanagliano le aziende al giorno d’oggi? Share on XDi certo no, pensare che sia un punto di partenza per creare l’humus adatto a lavorare sul cambiamento che tutti si aspettano, dal primo livello, al CEO, all’imprenditore e al professionista organizzato questo sì. Questa è una forte esigenza palese a tutti e i vecchi metodi non riescono più a rispondere adeguatamente alle esigenze di mercati innovativi. Questo sì.
Non per niente un passo nel prossimo Master in Business Real Coaching è una sessione inclusa nel percorso a tutti i partecipanti che vogliono acquisire Coaching Skill ed approcciarsi alla Coaching Leadership da integrare nella loro realtà.
Alfredo M. Molgora
Coach – Trainer – Mentor
Ipnotista e Magnetista Emerito