CONOSCI LO PSYCHOLOGY COACHING?
Una risposta psicologica “non terapeutica”
Nel 1926 lo psicologo e allenatore di atletica leggera C.R. Griffith pubblicò il libro, che avrebbe segnato un cambio di visione nel mondo dello sport statunitense: “Psychology Coaching: a study of coaching methods from the point of wiew of psychology”.
Nel suo libro, Griffith affermava che un buon allenatore deve avere competenze in tre aree: lo sport, la fisiologia umana e la psicologia.
Molti psicologi hanno scelto di sviluppare la propria professionalità nel mondo dello sport o in quello delle organizzazioni, rivolgendosi a percorsi di formazione post laurea focalizzati sull’acquisizione di strumenti specifici applicabili a questi ambiti, sostanzialmente diversi e distinti da quello clinico e psicoterapeutico.
Non tutti però sanno che,
a partire dall’anno 2000, ha iniziato a svilupparsi in UK, Europa e Australia un movimento teso a valorizzare le competenze e i modelli psicologici nei processi di Psychology Coaching. Share on X
«Con la denominazione Psychology Coaching si intende un’area di pratica professionale e di ricerca all’interno della psicologia, un processo di sviluppo professionale in cui uno psicologo lavora con individui e/o gruppi per aiutarli a migliorare le loro prestazioni e l’efficacia nei loro ruoli organizzativi e/o a sviluppare il loro potenziale per ruoli futuri.
La Coaching Psychology è basata su teorie, principi, modelli e metodi psicologici fondati scientificamente, ha la finalità di essere di beneficio a individui, team, organizzazioni.» (tratto da Principi etici e codice deontologico in Coaching Psychology – SCP Italy)
Oggi, a 20 anni di distanza dall’inizio della sua diffusione, il mondo è notevolmente cambiato ma la coaching psychology continua a diffondersi.
All’aumentare della complessità e in un clima caratterizzato dall’incertezza sul futuro, il bisogno di coaching non è certo diminuito e le competenze richieste per questa professione sono diventate più ampie e diversificate. Share on X
Il Coach oggi più che mai lavora con coachee che affrontano sfide personali e professionali in situazioni critiche a bassa prevedibilità, per le quali i paradigmi della psicologia positiva, focalizzata sul benessere piuttosto che sulla malattia, e dell’approccio sistemico, che considera l’individuo nella sua relazione con il contesto, forniscono strumenti concreti e scientificamente fondati.
Ad oggi sono davvero molte le aree del sapere psicologico che possono nutrire il terreno della relazione Coach-coachee, dagli assiomi della comunicazione interpersonale alle teorie sull’apprendimento, dalle dinamiche di gruppo all’analisi transazionale.
Nel volume “Handbook of Coaching Psychology” gli autori Stephen Palmer e Alison Whybrow presentano ben 18 diversi framework di modelli psicologici declinabili efficacemente nel processo di coaching Share on X
L’impiego della Coaching Psychology come strumento professionale è regolato diversamente dalla legislazione di paesi diversi: in Italia è esclusivo appannaggio degli Psicologi.
Cinzia Garetto
Psicologa – Coach – Trainer -Formatrice
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